IL
PINOT NERO CRESCE
Alla
14ª edizione del Concorso nazionale del Pinot
nero la Cantina di Cornaiano bissa il successo
del 2014. Sul podio anche Castelfeder e la
storica Cantina di Andriano. Una certezza su
tutte: il 2012 è una delle
annate migliori degli ultimi anni per il Pinot
nero.
1. Cantina Girlan,
Pinot Nero Riserva Trattmann
Mazzon – 89,9/100
2. Castelfeder, Pinot
Nero Riserva Burgum
Novum – 88/100
3. Cantina Andriano,
Pinot Nero Riserva Anrar –
87,8/100
Questo il podio del 14º
Concorso nazionale del Pinot nero d’Italia,
riservato all’annata 2012. Seguono a ruota,
tutte racchiuse entro soli tre punti di
distacco, le altre 8 cantine che hanno raggiunto
le prime dieci posizioni. Il Concorso, le cui
degustazioni si sono tenute quest’anno il 19 e
20 marzo a Montagna (BZ), ha visto in gara 69
Pinot neri, da 9 ragioni italiane, valutati da
una severa giuria composta da 38 degustatori
scelti fra enologi, operatori e stampa del
settore vitivinicolo, suddivisi in 19 tavoli da
due persone. Due
intense giornate di assaggi, coordinate da
Ulrich Pedri del Centro Sperimentale Laimburg,
la struttura che ha ideato il metodo di
degustazione applicato: ogni gruppo ha espresso
un giudizio per ogni vino degustato, i 19 giudizi sono stati
elaborati da un computer, e i vini con un
punteggio superiore agli 80 punti sono stati
sottoposti ad una seconda degustazione il
giorno successivo, per stabilire il vincitore
di questa edizione.
Il Pinot nero
Riserva Trattmann
Mazzon
della Cantina di Cornaiano (Girlan) che, per
la seconda volta consecutiva, si è rivelato il
preferito dai giurati, con questa affermazione
ribadisce l’importanza del territorio di
provenienza delle uve, ovvero l’unicità del
“cru” altoatesino per questo vitigno, collocato
sulle colline di Mazzon, sovrastante il comune
di Egna sulla sinistra idrografica della Val
d’Adige. La sapienza e l’esperienza di un
enologo di notevole sensibilità come Gerhard
Kofler hanno poi permesso al vino di esprimersi
ad alti livelli di piacevolezza ed eleganza.
Castelfeder
è un’azienda a conduzione familiare che da anni
lavora assai bene, il cui giovane enologo Ivan
Giovanett dimostra, nel Pinot nero Riserva Burgum
Novum, di saper far esprimere con pienezza
le uve dei bei vigneti esposti a Sud-ovest
posizionati sulla collina di Glen di fronte al
Castello di Kaldiff.
Terza si piazza la Cantina
di Andriano, storica realtà altoatesina e
prima cantina sociale dell’Alto Adige, fondata
nel 1893; ora coordinata dalla più grande
Terlano. Un Pinot nero Riserva, l’Anrar,
che riscuote consensi unanimi e che, insieme al
Montigl,
dimostra le capacità del kellermeister Rudi
Kofler, in grado di piazzare due Pinot neri da
lui creati fra i primi 10 in Italia.
Da questa classifica 2015 nascono alcune considerazioni che permettono di tracciare un punto della situazione sul vitigno del Pinot nero.
In
primis, si riconferma l’importanza fondamentale
del microclima e dell’altitudine dei vigneti quale
elemento decisivo nella definizione dei requisiti
“vincenti” per il vitigno, basti pensare non solo
all’ennesima buona prova del Faedi di
Bellaveder, proveniente dalla fascia collinare
medio-alta che si stende nei pressi dell’Istituto
di San Michele (San Michele all’Adige - TN), ma
anche all’affermazione della Cantina sociale di
Bolzano e di Gummerhof-Malojer, che coltivano il
Pinot nero sulle alte colline sopra la città di
Bolzano.
Un
secondo punto da sottolineare riguarda l’assenza
fra i primi di alcuni affermati produttori
storici di Pinot nero, che hanno ceduto il posto
a giovani realtà e a capaci enologi che, grazie
all’impegno profuso sul difficile vitigno,
riescono a ragione a giocare delle ottime carte
per la vittoria.
Per usare un’espressione di Peter Dipoli, figura di spicco del vino altoatesino e fra i fondatori del Concorso e delle Giornate del Pinot nero: le uve del Pinot nero di nobile provenienza sono come giovani atleti, pieni di talento e potenzialmente capaci di ottime prestazioni, ma sta al buon allenatore, quindi all’enologo, portarle alla vittoria, ovvero far sì che esprimano appieno le loro capacità.
Per usare un’espressione di Peter Dipoli, figura di spicco del vino altoatesino e fra i fondatori del Concorso e delle Giornate del Pinot nero: le uve del Pinot nero di nobile provenienza sono come giovani atleti, pieni di talento e potenzialmente capaci di ottime prestazioni, ma sta al buon allenatore, quindi all’enologo, portarle alla vittoria, ovvero far sì che esprimano appieno le loro capacità.
Infine,
il ristretto range di punti, da 84,8 a 89,9,
entro il quale si sono piazzate tutte le prime
undici cantine e allo stesso tempo
l’innalzamento della media punteggi (nel 2014,
il primo aveva ottenuto uno score di 87/100)
prova quanto l’annata 2012 conferma il suo
valore, ma soprattutto dimostra che il Pinot nero
cresce in qualità.
Un’ottima
premessa questa in vista delle GIORNATE
ALTOATESINE DEL PINOT NERO DI EGNA E MONTAGNA che
si apriranno
SABATO 16 MAGGIO e fino a LUNEDÌ 18 offriranno
a
tutti gli
amanti del vitigno tre giorni da non perdere, fra
banchi d’assaggio, verticali e seminari tecnici
che puntano a far crescere la cultura sul vino,
non solo ad appagare il palato.
Info
in breve:
Date:
sabato
16, domenica 17 e lunedì 18 maggio 2015
Luogo:
banchi
d’assaggio
- sala
culturale “Haus Unterland” - Largo Ballhaus 2, 39044 Egna
(BZ)
altri
appuntamenti - sala culturale
“J. Fischer” – via S.Bartolomeo 15, 39040
Montagna (BZ)
Orario
banchi d’assaggio: domenica
17 e lunedì 18 maggio 2015, dalle ore 13 alle 21
Biglietto
ingresso banchi d’assaggio: €
20,00
Info
e immagini anche sulla pagina FACEBOOK
Le prenotazioni alla verticale e ai seminari vanno effettuale con una mail a info@blauburgunder.it e saranno confermate dal pagamento della quota di partecipazione.
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